Benvenuto in Aitf Caserta
#L'INNO ALLA VITA DELL'AITF! PDF Stampa E-mail
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Venerdì 30 Settembre 2022 08:50

Durante il suo "Peregrinatio", Michele Casapulla, ambasciatore itinerante del nostro sodalizio, sceglie di mostrare l'autentico messaggio di sensibilizzazione alla donazione degli organi davanti al luogo simbolo della casertanità, in una maniera sobria ed efficace.

Grazie Michele!

 


Ultimo aggiornamento Venerdì 30 Settembre 2022 08:51
 
INTERVISTA AL PRESIDENTE DELL' AITF CASERTA FRANCO MARTINO AL SITO EPATEAM PDF Stampa E-mail
Notizie
Venerdì 23 Settembre 2022 09:05

 

Ho ricevuto un dono inestimabile e, colmo di gratitudine, in qualche modo devo ricambiarlo”. Modi eleganti, gentilezza dei vecchi tempi smarriti, voce commossa ma ferma. È il biglietto da visita del presidente di Aitf CasertaFrancesco Martino, ex funzionario della Polizia di Stato, oggi 70 anni ma dall’età di 53 in vita grazie al fegato ricevuto da un donatore. Un dono che, oltre a restituirgli la vita, gli ha offerto anche un nuovo modo di vederla e considerarla. Ristabilire priorità, valori, tempo ma, soprattutto, impiegarla per aiutare il prossimo. Per guidare tutti coloro che, come lui, sono in attesa di ricevere o vivono grazie ad un fegato, o meglio un organo solido, ricevuto da un’altra persona. Ed è questa la mission di Aitf Caserta, nata nel 2021, grazie all’impegno di persone trapiantate che hanno avuto come unico desiderio quello di mettersi al servizio del prossimo per sostenere moralmente e fornire il necessario aiuto concreto ad adulti e bambini prima durante e dopo il trapianto. È una catena umana fatta di sacrifici, battaglie, lotte e, soprattutto, impegno per stare vicino, con la propria testimonianza, a chi attende un trapianto e, al contempo, promuovere attività di studio, formazione e ricerca nell’ambito dei trapianti di organi e della carenza di donatori.

 

Presidente, quando ha scoperto di aver bisogno di un fegato nuovo?

Francesco Martino, presidente di Aitf Caserta

"All’età di 53 anni con la comparsa dei primi sintomi. Fino ad allora avevo condotto sempre una vita normale, forse un pochino stressante. Dirigevo la Digos, quindi ritmi elevati, una vita senza orari stabiliti ma amavo fare sport, grandi nuotate e canoa principalmente. Posso tranquillamente dire che stavo bene fin quando, nel settembre 2004, ho iniziato a notare qualche strano sintomo.”

 

Di cosa si trattava?

"All’inizio, anche in seguito a primordiali accertamenti, si è pensato ad un po’ di stress e affaticamento. Poi però le mie caviglie cominciarono a gonfiarsi e così pure le ginocchia. Anche la pancia iniziava a crescere.”

 

Aveva forti dolori?

“Principalmente terribili crampi muscolari ma in quel momento non pensavo assolutamente di aver contratto un’infezione. Davo la colpa ad una vita sregolata. Eravamo operativi sempre in campo, ho pensato allo stress da lavoro, al fatto che non mangiavamo mai un pasto ad orari stabiliti… Invece non era esattamente così. All’ospedale di Caserta mi subito detto che avrei dovuto fare accertamenti in modo più serio. Nel frattempo, i crampi muscolari Aumentavano, non riuscivo più a camminare, mi piegavo quasi su me stesso”.

 

Diagnosi?

“Affetto da epatite B che nel frattempo era diventata Delta”.

 

Come ha reagito a questa notizia?

“Ero sinceramente scioccato. Era iniziato un periodo molto complesso per me e la mia famiglia. In quel preciso momento io, mia moglie e i nostri tre figli maschi ci siamo resi conto che non sarebbero bastate cure farmaceutiche come avevamo ipotizzato fino a quel momento. La conferma è arrivata con la sentenza: per poter continuare a vivere avevo bisogno di un impellente trapianto di fegato, ero letteralmente agli sgoccioli”.

 

Qual è stata la sua prima reazione?

“Dopo lo spavento iniziale mi sono documentato moltissimo. Leggere, leggere, leggere tanto. Sono un giurista e ho esattamente traslato la mia formazione anche in questo caso personale e ignoto. Conosco l’inglese e ogni giorno leggevo decine e decine di riviste in lingua per capire come e dove venivano effettuati trapianti di fegato. Per caso sono venuto a sapere che il professor Salizzoni, luminare italiano che in quel momento si trovava in un ospedale della Corea del Sud, operava a Le Molinette di Torino e ho deciso di affidarmi a lui e alla sua equipe”

 

Avete lasciato tutti insieme Caserta?

“No, siamo saliti io, mia moglie e nostro figlio Vicenzo. Il mio corpo di appartenenza ci ha messo a disposizione un alloggio nella foresteria dei funzionari della Polizia di Stato a Torino, e io, nel frattempo, ho fatto 20 giorni di accertamenti, il cosiddetto bilancio, ossia tutta la parte propedeutica per esser inserito nella lista di attesa. L’ultima visita me l’ha fatta il professor Salizzoni a fine maggio del 2005”.

 

Quanto ha dovuto attendere prima di ricevere il fegato?

Aitf Caserta

“Direi poco. I primi sintomi si sono manifestati a settembre 2004, il 1 maggio del 2005 ero a Le Molinette per visite e bilancio e la notte dell’8 luglio alle ore 3:30 di mattina sono stato svegliato da una telefonata che non dimenticherò mai. “Signor Martino, è Le Molinette. Abbiamo un donatore. Entro mezz’ora deve essere in ospedale”. Ricordo ancora precisamente tutte le parole scandite e pronunciate. In quel momento ho capito che mi trovavo di fronte ad un bivio. La mattina del 9 luglio sono entrato in sala operatoria e dopo 9 ore di intervento ero già in terapia intensiva con un nuovo fegato”.

 

E dopo cosa succede?

“Ho trascorso tre giorni in terapia intensiva, i successivi otto in sub-intensiva e il 20 luglio mi hanno dimesso pregandomi di rimanere ancora a Torino in caso di bisogno. Sembrava che tutto andasse finalmente bene, invece l’ospedale mi ha telefonato per comunicarmi una complicanza, molto tipica e preventivata, alle vie biliari. Ecco che vengo ricoverato altri dodici giorni a Le Molinette e di nuovo preso in carico da eccellenti medici e professionisti sanitari. Alla fine di agosto posso però dire di aver finalmente visto la luce in fondo al tunnel: il trapianto era riuscito perfettamente”.

 

Cosa si prova a vivere con il fegato di un’altra persona?

“Ero abituato, in virtù del mio lavoro, a gestire situazioni emotive di un certo spessore. Ovviamente non avevo mai provato un’esperienza così forte e delicata come questa. Provo una sincera gratitudine eterna. Quando si ottiene il ritorno alla vita, quando si rifiorisce dopo aver vissuto un momento di completo appassimento si rimodula un po’ anche lo stile di vita, i valori, le priorità. Mi creda, tutte le sere rivolgo un piccolo pensiero, una preghiera al mio donatore sconosciuto. E, ogni giorno della mia vita, provo a fare il massimo per restituire al prossimo ciò che è stato fatto da me. Infatti dopo aver ripreso una vita più che soddisfacente ho avuto tante offerte di lavoro, la stessa polizia di stato, poiché dopo il trapianto non sarei mai più potuto tornare ad una vita operativa, mi ha proposto vari e magnifici incarichi. Docente nelle scuole di polizia, impiego civile all’interno delle prefetture e altri ancora. Ma seppur onorato e grato per le offerte lusinghiere, ho rifiutato qualsiasi incarico per dedicare la vita che mi resta da vivere al servizio di chi si trova ad affrontare ciò che è capitato a me”.

 

Ed ecco che è nata Aitf Caserta?

“Me lo faccia dire con orgoglio. A Caserta quando io sono arrivato in Aitf c’erano solo nove persone che avevano messo nero su bianco, sulla carta un momento di coesione. Adesso la nostra sede ha più di 537 iscritti. È stato un gran lavoro di squadra di giuristi come me, di medici, trapiantati, professionisti del settore sanitario. Anni di sacrifici e lotte per fare in modo che la Regione Campania acconsentisse che anche nelle aziende ospedaliere di altre provincie, non sedi di centro trapianti, ci fossero delle unità dipartimentali da adibire al follow up dei trapiantati e, perché no, sedi dove avviare epatopatici che necessitano di un trapianto”.

 

Ci siete riusciti?

Aitf Caserta

“A Caserta per la prima volta in Italia è nata l’unita operativa Satte (servizio assistenza trapiantati trapiantandi epatici) con un organico di 2 medici e 3 infermieri nonché 2 posti letto. In questa unità si fa tutto quello che deve essere fatto per dare la giusta assistenza ai trapiantati e a chi aspetta un trapianto attraverso anche una comunicazione continua con i vari centri della penisola. Questa è stata la più bella vittoria dell’Aitf, un traguardo che sono riuscito a raggiungere con l’aiuto di tanti medici e in particolare grazie all’amico fraterno, dottor Guido Piai”

 

Ma non è stata solo questa la più bella delle notizie. Vero?

“Assolutamente. In virtù di questa missione che avvolge completamente la mia vita non mi sono voluto fermare solo ad assistere i trapiantati di fegato dal momento che in ospedale ci sono anche i trapiantati di cuore e rene. Ecco che ho voluto modificare il nostro statuto e, da fine 2016, pur mantenendo sigla e loco Aitf ci siamo tramutati in associazione trapiantati di organi – Aitf ODV”

 

Quali i principali settori di intervento di AITF Caserta?

“Tre e ben distinti. Il primo in Azienda Ospedaliera, collaborando con i medici e infermieri, per una continua opera di sollecito e di stimolo alle autorità competenti, atta a migliorare l’assistenza dei trapiantati e trapiantandi di fegato nel loro percorso di osservazione e di controllo sanitario. Certamente poi operiamo nelle scuole con interventi di informazione sulla donazione e sui trapianti di organi perché è necessario sensibilizzare, dare notizie precise e dati certi sui prelievi di organo e sulle leggi che ne regolano il mercato e, infine, nelle parrocchie dove si radunano moltissime persone e strati sociali diversi, con manifestazioni e convegni atti a comunicare quelle informazioni sulla donazione degli organi perché diventi un messaggio altamente penetrante e significativo.

 

Quanti sono oggi i membri attivi?

“La nostra è una associazione giovane ma piena di entusiasmo e volontà di crescita: abbiamo superato i 537 iscritti, quasi tutti trapiantati e con un buon seguito di trapiantandi, a loro volta simpatizzanti e sostenitori. Dal 2001 siamo quotidianamente attivi presso l’Azienda Ospedaliera S. Anna e S. Sebastiano di Caserta, nel volontariato, presso il Servizio di Assistenza ai Trapiantati e Trapiantandi Epatici (S.A.T.T.E.) istituito nel 2005 e, accreditato come UOSD dal mese di settembre 2010”.

 

Di cosa si occupano i volontari?

“In particolare, l’Aitf accoglie i trapiantati e i trapiantandi, orientandoli e fornendo loro supporto nel campo legislativo e assistenziale. Si tratta di un servizio che abbiamo voluto fortemente, essendo l’area casertana sprovvista di una assistenza specifica al riguardo. L’impegno dei massimi vertici dell’associazione, la costante e continua presenza di volontari nell’AORN di Caserta, la tenacia nel perseguire le finalità proprie dell’Aitf e l’impegno concreto costante, hanno permesso di far ottenere un finanziamento all’AORN di Caserta di 400.000 Euro finalizzato alla attuazione del progetto SATTE di cui abbiamo parlato poco fa. Sono molto orgoglioso di quanto abbiamo fatto fino ad oggi e di quanto continueremo a fare a beneficio del prossimo”.

 

di Francesca Franceschi

 
#UN WEEKEND SPESO BENE! PDF Stampa E-mail
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Venerdì 23 Settembre 2022 08:03

 

L'AITF ha partecipato, unitamente alle altre ODV del territorio, all'importante corso residenziale sulla progettazione organizzato in un residence sedente nel comune di Alife (CE) dal CSV Asso.Vo.Ce - il noto centro servizi per il volontariato, presieduto da Elena Pera - che presta ogni tipo di aiuto e assistenza agli ETS del territorio.
Il corso è stato tenuto dal Prof. Nazario Festeggiato, prestigioso docente di progettazione napoletano, magistralmente assistito dalla dott.ssa Pasqualina Campagnuolo, referente di area responsabile del corso, affiancata nella circostanza dalla presenza del valente direttore, dott.ssa Paola Piscitelli.
" Quello della formazione dei volontari è un tema che, da sempre, sta molto a cuore all'intero consiglio direttivo del CSV - riferisce Franco Martino - che ha presenziato al corso nelle vesti di vice presidente del CSV insieme alla prefata presidente Pera - poiché soltanto un volontario adeguatamente preparato può ben riuscire a disbrigarsi in un contesto di norme reso sempre più complesso dal codice del 3° settore."-
Per l'associazione dei trapiantati di organi casertana, ha frequentato come discente la volontaria Maria Falcone, già addetta stampa del sodalizio.
Seguono delle foto, (alcune delle quali pervenute dalla collega Tina Caputo, partecipante al corso, che si ringrazia) relative a taluni momenti dei lavori svoltisi con il metodo della "full immersion" nelle intense due giornate appena terminate.

 

Ultimo aggiornamento Martedì 27 Settembre 2022 08:08
 
#L'AVEVAMO PREANNUNZIATA: C'E' STATA! PDF Stampa E-mail
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Venerdì 23 Settembre 2022 07:57

 

"Tutto si può fare quando si creano le giuste sinergie tra Istituzioni e associazioni di volontariato. - dichiara Franco Martino - presidente dell'AITF casertana, che ha partecipato all'incontro unitamente al suo vice, Raffaele Di Nardo. Anche a questo serve stare all'interno di un grande sodalizio quale è "ANCORA INSIEME", il noto coordinamento regionale delle 18 associazioni di donatori e trapiantati, diretto da Mariarosaria Focaccio, che opera nella D.G. della tutela della salute della Regione Campania". Non si poteva rimanere insensibili alla grave carenza di sangue che attanaglia tutti gli ospedali della Campania. Così nasce l'idea da Mariarosaria, la socializza, la si approva e dopo una breve concertazione fra le parti, ecco che si è messa subito in moto la macchina organizzativa regionale, diretta dall'Avv. Antonio Postiglione - sempre molto sensibile ad intervenire su queste problematiche - che grazie al notevole contributo fornito dal coordinamento, anche attraverso il suo prestigioso portavoce, Dott. Antonio Gialanella, Avvocato Generale della Repubblica, si è realizzato un incontro con le massime autorità militari, delle forze dell'ordine e della magistratura, al fine di invitarle a farsi coinvolgere più direttamente in questa nobile missione per salvare vite umane. Dopo una brillante esposizione dell'iniziativa svolta dal Presidente Gialanella, sono intervenuti: il Prof. Antonio Corcione, Direttore del CRT Campania e l'Avv. Antonio Postiglione. Quest'ultimo ha tracciato un primo profilo organizzativo dell'iniziativa che si svolgerà in dieci giornate - e non più in soli tre giorni, come si era pensato in un primo momento - che è molto piaciuto ai numerosi presenti nell'auditorium dell'isola C3 del centro direzionale. Si inizierà a partire dal 3 fino al 9 ottobre p.v., giornate nelle quali tutti i potenziali donatori potranno portarsi in uno dei servizi trasfusionali o nei punti di raccolta ospedalieri delle Aziende Sanitarie della regione che, per la circostanza, saranno opportunamente potenziati nell'organico. A tale fine, nelle prossime ore, partirà una dettagliata ordinanza regionale, a firma del D.G. Postiglione, diretta a tutti i direttori generali delle prefate Aziende - e, per conoscenza, a tutti i Comandi interessati - contenente ogni ulteriore, specifico aspetto, finalizzato alla migliore riuscita dell'iniziativa.
F.to: Maria Falcone, ufficio stampa e comunicazione Aitf.
Seguono delle foto effigianti alcuni momenti dei lavori.

Ultimo aggiornamento Martedì 27 Settembre 2022 07:53
 
#LA FIDUCIA E LA SPERANZA DEL VOLONTARIATO NELLA COSTITUENDA “AZIENDA SPECIALE”! PDF Stampa E-mail
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Giovedì 22 Settembre 2022 19:38

 

Nel pomeriggio di ieri, nella doppia veste di vice presidente del CSV Asso.Vo.Ce e di presidente dell’Associazione Trapiantati di Organi – AITF -, unitamente alla presidente del prefato centro servizi, Elena Pera, il nostro Dott. Martino ha portato anche un suo contributo all’importante incontro tenutosi presso la sala consiliare del Comune di Caserta.
Insieme ai quattro sindaci promotori: Carlo Marino, Caserta; Vito Marotta, S. Nicola La Strada; Giuseppe Vozza, Casagiove e Cristoforo Villano, Castel Morrone; è presente in sala l’Assessore regionale alle politiche sociali, Dott.ssa Lucia Fortini, arrivata a Caserta in occasione della presentazione della costituenda “Azienda Speciale” per i servizi al cittadino; uno strumento ritenuto capace di meglio realizzare adeguate politiche sociali al fine di garantire diritti ed erogare più direttamente servizi alla cittadinanza.
”Molte sono le aspettative che nutre il mondo del volontariato e in particolare la categoria di cittadini fragili che rappresento all’interno del 3° settore, da questa “inversione di marcia” voluta dai quattro sindaci dell’ambito C01- ha chiosato Martino - Tante sono state le delusioni che, a tutt’oggi, ha fornito la gestione di tali “Ambiti”- ha continuato Martino - ma non è di questo che oggi si debba parlare. Il passato è passato. Ora bisogna pensare al futuro! Naturalmente, a un “bambino appena nato” quale è questo progetto, non si può certamente chiedere molto, rispetto alle rassicurazioni che sono state fornite. Mi aspetto, però, che almeno tra sei mesi, l’Assessore Luigi Bosco, che ha promosso l'evento, e lo ringrazio per questo, faccia in modo che si possa ritornare qui, in questa sala, e cominciare a vedere cosa intanto si è riusciti a produrre più concretamente in termini di risultati”.
Particolare interesse ha suscitato anche l’intervento della presidente Pera, la quale, tra l’altro, ha giustamente messo in risalto la inspiegabile lentezza con la quale la Regione Campania sta procedendo nell’opera di trasmigrazione al RUNTS (Registro Unico Nazionale Terzo Settore) della documentazione inviata dalle numerose ODV della provincia di Caserta, in ossequio a quanto disposto dal Dec. Lgs n° 117/17. (Riforma del 3° settore).
“Tale stato di cose – ha riferito Elena Pera - rischia di pregiudicare seriamente tutta l'attività del volontariato e la stessa richiesta di supporto alla coprogettazione e pianificazione per la costituzione della “Azienda Speciale” di cui si è parlato.”
F.to: Maria Falcone, ufficio stampa e comunicazione Aitf.
Seguono alcune foto dell'evento con artt. di giornale.

 

 

Ultimo aggiornamento Martedì 27 Settembre 2022 07:45
 
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