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Sabato 02 Luglio 2011 07:38

Intervento del V.Presidente dell' AITF provinciale di Caserta, Dr. Franco MARTINO,nell'assemblea generale dell'8 maggio 2011, tenutasi in Torino.

"ANCHE NEL PROFONDO SUD QUALCOSA SI PUO' CAMBIARE"

GALILEO GALILEI in una sua celebre frase disse: "E pur si muove..."
Ebbene, anche noi dell'AITF Provinciale di Caserta, dopo continue e defatiganti battaglie protrattesi in tutti questi anni, possiamo permetterci di dire,in tutta umiltà, pressappoco qualcosa del genere: "E pur comincia a muoversi l'avvio concreto del progetto S.A.T.T.E.". Intanto vediamo di chiarire meglio che cosa è il SATTE e cosa rappresenta il suo progetto.


In via preliminare va detto che il SATTE, acronimo del "Servizio Assistenza ai Trapiantati e Trapiantandi Epatici" di Caserta, si può certamente definire, senza tema di smentita, la prima struttura sanitaria appositamente istituita in Italia in una A. 0. Che non sia sede anche di un Centro Regionale Trapianti e deve i suoi natali esclusivamente alla forte volontà, non disgiunta dalla caparbia determinazione, del gruppo dirigente dell'AITF provinciale di Caserta e dal responsabile del progetto stesso, Dott. Guido PIAI. Quindi, come si dice in gergo, la possiamo per davvero definire: "UNA NOSTRA CREATURA!!!".

 


Detto servizio, attualmente operativo presso l'Azienda Ospedaliera Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta, ha iniziato la propria attività nel lontano 2005, sulla spinta costante dell'Associazione casertana che, nonostante gli encomiabili sforzi posti in essere negli anni precedenti dai propri fondatori, Sigg. Antonio RONCONI, Pino BIZZOZZARO etc. - ai quali va il dovuto e rispettoso riconoscimento di tutti gli associati - si assisteva pressoché impotenti alle angherie e ai soprusi posti in essere, di volta in volta, da una cospicua parte dell'allora dirigenza dell'Azienda Ospedaliera. Tali censurabili azioni, nonostante il forte spirito di abnegazione evidenziato dal poco personale sanitario prepostovi, producevano effetti terribili sullo stato psicologico e, conseguentemente psicofisico, dei trapiantati e trapiantandi in esso assistiti. Le condizioni igienico-sanitarie erano pessime, infinite le carenze strutturali e continue erano le insopportabili minacce di chiudere il tutto e inviarci presso quella "bolgia" dell'ospedale Cardarelli di Napoli, ogni qualvolta si cercava di rivendicare condizioni più decenti. Lasciamo perdere..., per fortuna anche questo è passato.

 

Il Servizio prende il nome dalla omonima Unità Operativa Semplice Dipartimentale (UOSD) inglobata nella UOC (Unità Operativa Complessa) di Gastroenterologia egregiamente diretta dal Prof. Giovanni Battista FORTE. In sostanza il SATTE ha il compito di prendere in carico il trapiantato e trapiantando epatico e garantirgli la migliore assistenza possibile per tutto l'iter diagnostico terapeutico, utilizzando un approccio multidisciplinare in collaborazione con tutte le Specialità dell'Ospedale. II Servizio lavora in stretta collaborazione e continuo contatto con i Centri Trapianto condividendone i protocolli. L'attività del SATTE è destinata ad ampliare l'offerta specialistica locale, a ridurre la mobilità extraregionale, ad incontrare il favore degli Utenti e delle loro famiglie, ed è già cresciuta notevolmente.
Basti pensare che da 51 iscritti nel 2005, si è arrivati a 237 alla data del 31 marzo 2011.
La prospettiva è quella che, continuando a crescere numericamente i pazienti trapiantati per malattia epatica allo stadio terminale, continuerà a crescere anche il numero di persone da assistere in maniera qualificata. Quindi, sia le cennate condizioni pregresse che la stessa necessità di rispondere adeguatamente ha portato a sviluppare un progetto finalizzato a reperire risorse aggiuntive a quelle ritenute possibili in una A. 0. soggetta a una sempre più limitata disponibilità di risorse, umane e logistiche.

 

 

Il Progetto SATTE, la cui intera realizzazione aveva un costo complessivo di Euro 687.800,00, è stato approvato e finanziato dalla Regione Campania (DGR n. 1389 1/08/12009) con una somma parziale di Euro 400.000,00, e si prefigge gli obiettivi generali di completare l'offerta di attività ad alta specializzazione connesse alla [patologia e di poter incrementare il numero di utenti, accogliendone anche dalle aree limitrofe.
Allo scopo, si è stati costretti ad una conseguente rimodulazione dello stesso per adeguarne le spese al ridotto finanziamento. Il progetto SATTE è articolato in quattro sottoprogetti con titoli esplicativi:
1. "Miglioramento dell'accoglienza e dell'umanizzazione del rapporto cittadino epatopatico — struttura assistenziale";
2. "Miglioramento strutturale";
3. "Miglioramento tecnologico";
4. "Ottimizzazione dei rapporti col territorio".


La realizzazione delle azioni previste è in effetti iniziata il 4 Novembre 2010 con l'arrivo nelle casse della A.O. di Caserta della prima tranche del 50% dei finanziamenti previsti (Eur.200.000,00) che ha consentito l'apertura di un capitolo di spesa cui fare riferimento.
Riporto sinteticamente quanto scaturito a seguito del primo incontro avutosi con L'Avv. Antonio POSTIGLIONE, attuale Commissario straordinario della A. 0. al quale va, intanto, il nostro sentito ringraziamento per il fattivo contributo da egli offerto nel rimuovere gli incomprensibili ostacoli che, di fatto, ingessavano il prosieguo del progetto stesso. Ovviamente da Lui ci aspettiamo molto altro ancora; in primis l'assegnazione stabile del personale infermieristico!
Intanto, come si può notare dalle date dei successivi provvedimenti si intuisce chiaramente che quando c'è la volontà di fare, in poco tempo si riesce a produrre quello che non si è fatto in un periodo molto più lungo:
• Delibera Commissario straordinario N° 55 del 22/03/2011 - per provvedimenti attuativi progetto SATTE;
• Delibera Commissario straordinario N° 82 del 05/04/2011 — per acquisto numero 1 fibroscan;

• Delibera Commissario straordinario N° 121 del 29/04/2011 — per acquisto arredi;
• Delibera Commissario straordinario N° 122 del 29/04/2011 — per acquisto monitor Mars per detossificazione epatica;
• Delibera Commissario straordinario N° 137 del 03/05/2011 - per conferimento incarichi di n° 2 medici co. co. co.;
• Delibera Commissario straordinario N° 138 del 03/05/2011 — per acquisto apparecchiatura ecografica.

Ma non è tutto. L'obiettivo finale —peraltro molto ambizioso — si riparte in due direzioni:
la prima è quella di far raggiungere una qualità confrontabile a quella dei Centri di trapianto, per cui si ritiene di dover perseguire nell'intento, offrendo uno sbocco aggiuntivo alla attività clinica, impegnandosi a far sviluppare unitamente al nucleo di lavoro già esistente, anche un'azione fattiva nella cosiddetta "ricerca applicata", attraverso il coinvolgimento di altra forza lavoro qualificata, proveniente dalle specialità di microbiologia molecolare, diagnostica virologica e patologia clinica. Tali risorse professionali, aggiunte alle altre operanti, costituirebbe la seguente area di interesse che, a parere del team specialistico del quale I'AITF casertana si sta avvalendo — che costituisce il nascente nostro " Comitato scientifico" — porterà a realizzare quella eccellente qualità di cui vi narravo prima, confrontabile, appunto, a quella dei cennati Centri trapianto.


La seconda è quella di costituire un pungolo, uno stimolo, alle altre delegazioni sparse nel paese - che non siano ubicate in città già sedi di Centro di Trapianto — affinché prendendo esempio dalla nostra esperienza, possano incalzare le rispettive Autorità, per un analogo percorso.
Ecco, in maniera molto sintetica, vi ho illustrato il SOGNO che ha animato le nostre menti in tutti questi anni. Non vi nascondo che quasi nessuno, all'inizio, credeva potesse realizzarsi un qualcosa del genere, specialmente in un periodo di grande crisi economica quale quello che stiamo vivendo da diversi anni. Poi, visti i primi risultati, hanno cominciato a sperare... a crederci. Ebbene, anche questo è il nostro scopo. Alimentare la speranza in tutti noi che abbiamo tanto sofferto e,soprattutto, in tutti quelli che oggi si trovano nelle condizioni in cui ci siamo trovati noi ieri; certi di interpretare così facendo, lo spirito autentico che anima la nostra associazione.
Per concludere, voglio ribadire ancora una volta, che rivendicare con forza l'ottenimento ad una assistenza più dignitosa è un diritto sacrosanto sancito dalla nostra Costituzione. Non significa affatto "dover andare a mendicare" presso i potenti, come qualcuno può pensare. Occorre credere fortemente in ciò che si fa. Agire si con rispetto ed educazione con i vari interlocutori istituzionali, ma anche con la massima determinazione e senza alcuna sudditanza psicologica, tanto per intenderci. Soltanto Cosi si può raggiungere una maggiore serenità e, soprattutto, si rende onore anche a chi, certamente in maniera nobile ed eroica, ha provveduto a donarci l'organo che, di fatto, a visto rifiorire la nostra vita.
Grazie!

 

Ultimo aggiornamento Lunedì 30 Gennaio 2012 16:23